Domande Frequenti

Cosa significa “alimentazione equilibrata”?

L’alimentazione viene definita equilibrata quando al corpo vengono forniti tutti i nutrienti, così da permettere all’organismo di svolgere tutte le funzioni nel modo corretto.
La dieta, quindi, deve comprendere tutti i gruppi di alimenti: cereali, frutta, verdura, carne, pesce, uova, legumi, latte e derivati e acqua.

Cosa sono le intolleranze alimentari?

Le intolleranze alimentari sono delle reazioni avverse che si manifestano quando si ingeriscono certi alimenti, ma sono reazioni che non coinvolgono il sistema immunitario.
Un esempio è l’intolleranza al lattosio, dovuta ad una scarsa o assente produzione dell’enzima lattasi, responsabile della digestione di questo zucchero contenuto nel latte.

Come trattare un’intolleranza alimentare?

Nel trattamento di un’intolleranza è necessario evitare di introdurre l’alimento che causa la “reazione”.
Ad esempio, nel caso dell’intolleranza al lattosio, si devono evitare latte e latticini o, in alternativa, assumere l’enzima lattasi mediante un integratore.

Cosa è il glutine?

Il glutine è un complesso proteico contenuto in: frumento, segale, orzo, farro, spelta, Kamut e triticale.
È il componente della farina che permette una corretta lievitazione dell’impasto, perché conferisce elasticità e resistenza.

Cosa è la Celiachia?

La Celiachia (o Malattia Celiaca) è un’infiammazione cronica che si manifesta a livello intestinale in soggetti geneticamente predisposti in seguito all’assunzione di glutine.
I sintomi possono essere variabili, ma i più comuni sono la diarrea profusa e il dimagrimento.
Spesso può essere associata a malattie autoimmuni, come il Diabete Mellito di Tipo 1.
La diagnosi viene fatta ricercando e dosando nel sangue due tipi di anticorpi: gli anti-transglutaminasi (anti-tTG) e gli anti-endomisio (EMA); ma anche effettuando una biopsia della mucosa intestinale.
Per maggiori informazioni, visita www.celiachia.it

Che alimentazione devo seguire se mi è stata diagnosticata la Celiachia?

Ad oggi, l’unica terapia possibile per il trattamento della Celiachia è la totale esclusione del glutine dalla dieta. Questo significa che si possono consumare i cereali naturalmente privi di glutine (riso, grano saraceno, mais, miglio, quinoa, …) o gli alimenti per celiaci che sono stati modificati industrialmente.

Cosa è la Gluten Sensitivity?

La Gluten Sensitivity è una sensibilità al glutine non celiaca (quindi non vi sono anticorpi e la biopsia è negativa) causata dall’introduzione di alimenti farinacei. I sintomi che si manifestano sono di natura intestinale (prevalentemente gonfiore e diarrea).
È una condizione che colpisce sempre più persone nel mondo, e che spesso viene confusa con la Malattia Celiaca.
In questo caso l’approccio dietetico è di ridurre, ma non eliminare del tutto, gli alimenti contenenti glutine.

Cosa è il peso adeguato?

Il peso adeguato è diverso per ognuno di noi, e rappresenta quel peso corporeo “di salute” adeguato all’altezza dell’individuo.
Si può valutare attraverso il calcolo del BMI (Indice di Massa Corporea).
Tuttavia, il solo dato del peso non è sufficiente per poter definire se la persona sia o meno in salute, perché quello che conta maggiormente è come il peso è “costituito”: che percentuali ci sono nell’organismo di massa grassa e di massa magra? Questo può essere valutato attraverso un esame più specifico: la Bioimpedenziometria.

Cosa è il BMI e come posso calcolarlo?

Il BMI (Body Mass Index) o Indice di Massa Corporea (IMC) è un valore che indica l’adeguatezza del peso in base all’altezza della persona, e si può calcolare molto facilmente:
peso (kg)/altezza (m)2.
Un BMI inferiore a 18,5 indica che la persona è in sottopeso; un BMI tra 18,5 e 24,9 indica che la persona è normopeso; un BMI tra 25 e 29,9 indica il sovrappeso; un BMI tra 30 e 34,9 indica un’obesità di 1° grado; un BMI uguale o superiore a 35 indica un’obesità di 2° grado.
Il BMI può essere utile come indicazione generale, ma da solo non basta poiché tiene conto solo del peso e dell’altezza, tralasciando altri aspetti importanti come la quantità di massa grassa e massa magra che costituiscono l’individuo.

Cosa è la BIA (Bioimpedenziometria o Analisi Bioimpedenziometrica)?

L’Analisi Bioimpedenziometrica è un esame strumentale utile per studiare la composizione corporea di una persona, e quindi capire le percentuali di massa grassa, massa magra, massa metabolicamente attiva, e tante altre informazioni.
È un esame molto semplice che si può svolgere durante la visita nutrizionale: la persona viene fatta stendere sul lettino e vengono applicati 4 elettrodi (due sulla mano e due sul piede), che servono per far attraversare il corpo da una corrente elettrica impercettibile. Lo strumento rielabora i dati e dà informazioni sulla composizione corporea dell’individuo.

Cosa è la circonferenza vita e perché ha valore diagnostico?

La circonferenza vita è un indice del tessuto adiposo addominale, ed è importante perché è correlata alla quantità di grasso viscerale, cioè quel grasso che ricopre gli organi interni e che è associato al maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e metaboliche.
Quindi, misurando la circonferenza della vita, si può valutare il rischio cardiovascolare:

  • Nessun rischio: circonferenza vita <94 cm negli uomini e <80 cm nelle donne
  • Rischio aumentato: circonferenza vita 94-101 cm negli uomini e 80-87 cm nelle donne
  • Rischio fortemente aumentato: circonferenza vita ≥102 cm negli uomini e ≥88 cm nelle donne

Puoi misurare la tua circonferenza vita e, se risulta nella categoria a rischio, rivolgiti ai professionisti del settore per intraprendere un percorso di dimagrimento personalizzato.

Cosa è il diabete?

Il diabete è una patologia caratterizzata da un aumento degli zuccheri nel sangue (glicemia), dovuta ad una scarsa presenza di insulina o alla sua completa assenza.
Si può manifestare in diverse forme (riportiamo le più frequenti):

  • il Diabete giovanile (detto Diabete Mellito di Tipo 1), che colpisce i bambini e i ragazzi, e che è caratterizzato dalla assoluta assenza di insulina, che dovrà essere somministrata per via sottocutanea per tutta la vita.
  • il Diabete Mellito di Tipo 2, che colpisce soprattutto le persone in sovrappeso (adulti ma anche bambini), nelle quali l’insulina prodotta non risulta sufficiente per metabolizzare tutto il glucosio. Questi soggetti vengono inizialmente indotti a modificare il loro stile di vita, seguendo una corretta alimentazione e perdendo peso, e ciò molto spesso è sufficiente a far regredire la malattia. Se, invece, non dovesse bastare, si passa alla terapia farmacologica.
  • Il Diabete Gestazionale, che colpisce alcune donne durante la gravidanza e che normalmente regredisce dopo il parto. A volte può ripresentarsi dopo molti anni dalla nascita del bambino.
Che alimentazione devo seguire se ho il Diabete di tipo 1?

I soggetti che sono affetti da Diabete di tipo 1 possono seguire un’alimentazione del tutto normale. Quello che devi fare è imparare a gestire i carboidrati, cioè quegli alimenti (come pane, pasta, patate, pizza, legumi, …) che fanno innalzare la glicemia (gli zuccheri nel sangue): infatti in base ai carboidrati che hai assunto dovrai iniettarti la giusta quantità (le giuste unità) di insulina, cioè quell’ormone che permetterà al glucosio di entrare nelle cellule e quindi abbassare la glicemia.
Per capire quale è il tuo rapporto insulina:carboidrati puoi rivolgerti al tuo diabetologo o ad un professionista sanitario come il Dietista o il Nutrizionista.

Che alimentazione devo seguire se ho il Diabete di tipo 2?

Se hai Diabete di tipo 2, molto probabilmente dovrai cambiare il tuo stile di vita: mangiare meglio e muoverti di più.
Per quanto riguarda l’alimentazione, sarà necessario acquisire delle abitudini più salutari, seguendo quelli che sono i principi di una dieta equilibrata e bilanciata in base al tuo fabbisogno energetico.
Dato che c’è la necessità di personalizzare il piano alimentare, ti consigliamo di rivolgerti a professionisti del settore che saranno in grado di accompagnarti nel percorso di rieducazione.

Cosa è l’ipercolesterolemia?

L’ipercolesterolemia è una condizione nella quale i livelli di colesterolo nel sangue sono più elevati del normale. È un importante fattore di rischio per l’insorgenza dell’aterosclerosi e di tutte le sue manifestazioni cliniche (problemi coronarici, cerebrali e agli arti inferiori).

Come si può trattare l’ipercolesterolemia?

Il primo approccio è di natura dietetica, quindi l’elaborazione da parte dei professionisti competenti di un piano alimentare che vada a considerare tutti quei fattori nutrizionali che possono influenzare il livello dei lipidi plasmatici.
Se la dieta e il movimento non riescono a riportare i valori nella norma, allora il Medico valuterà la terapia farmacologica.

Cosa è l’ipertensione arteriosa (o pressione alta)?

L’ipertensione arteriosa è una condizione molto diffusa nella popolazione adulta, e consiste nel riscontrare (non occasionalmente) dei valori pressori alti:

  • normale-alta: 130-139/85-89 mmHg
  • ipertensione di grado 1 borderline: 140-149/90-94 mmHg
  • ipertensione di grado 1 lieve: 150-159/95-99 mmHg
  • ipertensione di grado 2 moderata: 160-179/100-109 mmH
  • ipertensione di grado 3 grave: ≥180/≥110 mmHg
    (fonte: SIIA – Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa)

L’ipertensione è pericolosa perché spesso non dà sintomi, ma può avere anche esito fatale.
Le cause possono essere molteplici, e talvolta sono riconducibili ad uno stile di vita non adeguato: sedentarietà, eccessivo utilizzo di sale e alimenti sapidi, dieta non equilibrata.

Come trattare l’ipertensione arteriosa (o pressione alta)?

L’ipertensione viene trattata perlopiù con la terapia farmacologica, ma interventi sullo stile di vita possono essere di grande aiuto.
Quello che si può fare da un punto di vista alimentare è: ridurre il consumo di sale, mantenere un peso accettabile, incrementare l’apporto di fibra, praticare esercizio fisico giornaliero.
Per avere indicazioni più precise e personalizzate, rivolgiti ai professionisti del settore.

Cosa è la Sindrome Metabolica?

La Sindrome Metabolica è una condizione caratterizzata da un complesso quadro clinico dell’individuo: obesità (circonferenza dell’addome ≥102 cm negli uomini e ≥88 cm nelle donne), dislipidemia (valore di trigliceridi alto e valore di colesterolo HDL basso), ipertensione arteriosa e diabete.
È pericolosa per il soggetto che ne è affetto, perché aumenta il rischio cardiovascolare (infarto, ictus).
Tra le varie cause, ritroviamo anche in questo caso uno stile di vita scorretto: alimentazione sbilanciata e sedentarietà.

Come trattare la Sindrome Metabolica?

Per il trattamento della Sindrome Metabolica è necessario cambiare il proprio stile di vita: perdere peso, seguire un’alimentazione equilibrata, aumentare l’attività fisica.
Rivolgiti ai professionisti sanitari competenti per intraprendere un percorso di cambiamento personalizzato.

Posso creare un menù bilanciato e vario per tutta la mia famiglia?

Certamente. Le professioniste del Centro Dietetico Umbro saranno in grado di soddisfare le vostre richieste, e di creare un menù equilibrato, variato e unico per tutti i componenti della famiglia.

Come posso aiutare mia/o figlia/o che mangia sempre meno e dice che non ha appetito?

Se l’atteggiamento di tua/o figlia/o ti preoccupa, non esitare a chiedere aiuto.
Quello che è necessario fare in questi casi è affidarsi a professionisti del settore, in particolar modo Psicologi/Psicoterapeuti e Dietisti/Nutrizionisti, che lavoreranno in team per capire come affrontare la situazione.
È importante non rimandare e non nascondersi dietro a giustificazioni, ma prendere di petto il problema e affrontarlo con l’aiuto del personale sanitario competente.

Come posso trattare la cellulite?

La cellulite è un’infiammazione provocata dall’aumento del volume degli adipociti (cellule del tessuto adiposo), che vanno a premere sul microcircolo causando anche ritenzione idrica.
È più comune tra le donne perché ha una base ormonale, ma può essere causata anche da: predisposizione genetica, stress, problemi vascolari o cattive abitudini alimentari.
Nella maggior parte dei casi, per trattare la cellulite è necessario un cambiamento dello stile di vita: mangiare meglio, idratarsi nel modo corretto, fare attività fisica per incrementare la massa magra.

Sono incinta. Devo seguire un’alimentazione particolare?

La gravidanza è un momento di grande cambiamento per la donna, che vede il suo corpo trasformarsi mese dopo mese.
Curare l’alimentazione in questo periodo è molto importante sia per la mamma che per il bambino.
Per la mamma, infatti, seguire una dieta equilibrata, permette di: ridurre il rischio di sviluppare Diabete Gestazionale, evitare di contrarre la Toxoplasmosi, evitare di prendere troppo peso (assecondando allo stesso tempo il fabbisogno aumentato), contenere il rischio di comparsa di complicanze (come edema, ipertensione e gestosi), ridurre alcuni fastidi legati alla gravidanza (come le nausee).
Una mamma che si alimenta in modo corretto, garantisce benefici anche per il bambino che porta in grembo.
Per vivere al meglio questo periodo unico, affidati a professionisti del settore alimentare, che con la loro competenza sapranno guidarti ed accompagnarti in questo viaggio meraviglioso, garantendo a te e al tuo bambino un’alimentazione equilibrata che tiene sempre conto delle tue esigenze e gusti.

Sono incinta. Quanto posso aumentare di peso?

L’aumento di peso auspicabile in gravidanza dipende dal peso di partenza della mamma, e più precisamente dal suo BMI (Indice di Massa Corporea):

  • Se il BMI pre-gravidico è <18,5 (quindi la mamma è sottopeso), l’aumento di peso auspicabile è compreso tra 12,5 e 18 kg.
  • Se il BMI pre-gravidico è 18,5-25 (quindi la mamma è normopeso), l’aumento di peso auspicabile è compreso tra gli 11,5 e i 16 kg.
  • Se il BMI pre-gravidico è 25-30 (quindi la mamma è sovrappeso), l’aumento di peso auspicabile è compreso tra 7 e 11,5 kg.
  • Se il BMI pre-gravidico è >30 (quindi la mamma è obesa), l’aumento di peso auspicabile è tra i 5 e i 9 kg.

Per sapere in quale categoria rientri, e per essere seguita durante il periodo gestazionale, rivolgiti a professionisti del settore alimentare.

Sono incinta. Cosa non posso mangiare?

La gravidanza non richiede un’alimentazione tanto diversa rispetto al normale, ma è necessario attuare delle misure che possano prevenire il contatto con due parassiti: il Toxoplasma e la Listeria, che potrebbero essere presenti negli alimenti crudi.
Quello che devi fare è seguire delle semplici regole:

  • Cuoci molto bene la carne
  • Escludi tutti quegli alimenti di origine animale crudi (es.: uova crude, prosciutto crudo, frutti di mare crudi, …)
  • Lavati sempre le mani prima di iniziare a cucinare, e anche durante la preparazione degli alimenti dopo aver toccato cibi crudi (come frutta, verdura, carne, ecc.)
  • Lava molto bene tutti gli utensili da cucina che sono entrati in contatto con gli alimenti crudi
  • Prima di consumare frutta e verdura, lavala molto accuratamente; evita di mangiarla fuori casa (a meno che tu non sia certa della modalità di lavaggio)
  • Non lasciare cibi scoperti, per evitare che degli insetti possano contaminarli

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